Vi copio un articolo che ho trovato già scritto da Gennaro Giovatore di cui nutro molta stima. Puliamo il nostro torrente!! Siamo entrati in uno dei mesi più importanti dell’anno.. Dicembre!
Con questo mese, infatti, si chiude per noi un ciclo molto importante, è un momento magico in cui si può osservare ciò che è appena passato con lo sguardo già rivolto al Futuro.
Prendete un po’ di tempo per voi, e portate l’attenzione su ciò che vi è accaduto in questi ultimi 11 mesi: su ciò che avete sperimentato, su ciò che avete imparato, sui nuovi strumenti e sulle nuove conoscenze che avete acquisito, su cosa vi sentite più deboli e su cosa vi sentite più forti.
Dicembre è il mese in cui si può entrare più in contatto con il proprio Potere Personale, percepirlo e usarlo, sia grazie a quanto si è appreso sia attraverso la propria saggezza. Potere e Saggezza insieme ci permettono di abbattere le nostre resistenze e di compiere un grande passo in avanti lungo il nostro cammino. Questo è il momento, perchè in questo anno abbiamo imparato e sperimentato cosa ci può far stare bene ed è questo il sostegno che ci serve.
Prendete carta e penna e scrivete tutte le cose e tutti i momenti in cui siete stati bene, le azioni che avete svolto, le persone che avete incontrato, le emozioni che avete vissuto. Prendere consapevolezza e fissare questi momenti nella nostra mente e nel nostro cuore ci potrà essere di aiuto per il nuovo anno che sta arrivando, ricco di nuove prove e preziose opportunità per noi.
L’energia fluisce nel nostro corpo come l’acqua corrente fluisce in un fiume. Quando rami, foglie o altro materiale si accumulano, l’acqua continua a fluire, ma molto più lenta e meno limpida. Questo è il momento di pulire il nostro torrente!
Il vostro fiume è la vostra vita, e la sua acqua è la realtà che vi circonda. Immergetevi nel vostro fiume, percepite l’acqua, accettatela, accettate la realtà che vi circonda. Perdonate voi stessi, accettate e amate ogni aspetto di voi e lasciate che tutti i vostri timori, tutti i sensi di colpa e tutti i dolori, recenti e antichi, fluiscano via attraverso il fiume.
Imparare a lasciare andare, questa è la lezione di Dicembre…
Buon Dicembre a tutti.
Diabete, infiammazione e curcuma
L’expo 2015 ha ospitato una serie di incontri e convegni sull’alimentazione, in uno di questi è stata illustrata una ricerca italiana condotta su persone diabetiche.
Lo studio ha coinvolto 200 pazienti affetti da diabete di 2 tipo.
Lo scopo della ricerca era la correlazione tra infiammazione, obesità e diabete da un late e l’uso di spezie che hanno la capacità di combattere l’infiammazione.
La scelta è ricaduta sulla curcuma (sarà argomento di un prossimo articolo) e sul pepe nero, che ne aumenta la disponibilità e l’assorbimento intestinale.
Lo studio è stato condotto da Rolando Alessio Bolognino, docente del master in Scienze della Nutrizione e Dietetica Clinica dell’Università La Sapienza e responsabile del servizio Nutrizione Preventiva del Presidio Prevenzione Oncologica SIRP.
Alla metà dei partecipanti è stata somministrata la curcuma (1,2gr divisi in 4 somministrazioni con aggiunta del 5% di pepe nero, che contiene piperina) insieme ad una dieta specifica.
Il gruppo di controllo, invece, aveva solo la dieta e un placebo.
Una particolarità di questo studio è la durata: circa un anno, questo è un fattore importante, in quanto la dieta e le spezie sono “farmaci” che vanno assunti quotidianamente e per periodi di tempo molto, ma molto lunghi; quindi uno studio che vuole esaminarne gli effetti deve durare almeno un anno.
I risultati sono stati veramente eccezionali: il gruppo di pazienti trattati con la curcuma ha avuto un miglioramento di tutti i parametri superiore a quelli del gruppo di controllo.
Gli indici infiammatori come la PCR e L’interleuchina 6 sono diminuite rispettivamente del 36% e 26% nel gruppo con curcuma a differenza del 31 e 19% del gruppo di controllo.
Anche l’emoglobina glicata, indice dell’andamento medio della glicemia, si è ridotta del 28% nel gruppo della curcuma e del 23% nel gruppo di controllo.
Questi dati possono sembrare banali, ma assumono un’altra luce se si considera che la diminuzione dell’1% del valore della glicata diminuisce del 14% il rischio di un infarto miocardico acuto; del 31% delle complicanze dovute all’aterosclerosi.
Ancora un altro studio ha dimostrato che il cibo può essere considerato alla stregua di un farmaco e quindi curarsi attraverso l’uso sapiente degli alimenti.
Dal sito del Dott. Finaldi. www.nutrizionistafinaldi.it