Mi sono accorto proprio ieri, con un certo stupore, che non tutti sanno cosa è il dioptasio. Beh, naturalmente è comprensibile che il dioptasio non sia famoso come la Tour Eiffel o la mortadella di Bologna, non di meno, trattandosi di un materiale la cui bellezza è vistosa e straordinaria, mi pareva che non si potesse non conoscerlo.
Cominciamo a dire che si tratta di un minerale di un verde intensissimo e abbastanza scuro, con una nota di blu. Lucentezza vivacissima e grassa, abito cristallino quasi sempre piuttosto semplice e perfettamente formato.
è estremamente delicato. Si graffia e si rompe anche solo guardandolo, se non si usano degli occhiali scuri. Il formarsi di micrograffi gli fa perdere lucentezza e ne spegne irreparabilmente il fascino. Non è quindi un materiale adatto per la gioielleria. Eppure la straordinaria bellezza costituisce sempre una grande tentazione per chi crea gioielli e, di tanto in tanto, qualcuno prova a montare piccoli pezzi di dioptasio grezzo. Può essere usato in cristalloterapia, ammesso che se ne trovi un pezzo adatto per dimensioni e robustezza.E’ una pietra orientata all’integrità del sè. Aiuta a vedere se stessi e le proprie qualità nella giusta luce, senza eccessi di orgoglio, ma anche senza sensi di colpa ed esagerate autocritiche. Contribuisce a smussare il rapporto con la propria sofferenza, favorendo il perdono nei confronti degli altri, ma anche di noi stessi. Aiuta a guarire le ferite della psiche.
Come effetto minore stimola la fantasia, l’immaginazione, la creatività e il sogno sostenendo la speranza. Gli effetti sul sogno, come capita anche con altri cristalli, si verificano sempre, ma si manifestano concretamente solo nelle persone che poi, al mattino, ricordano i loro sogni, dato che le altre, pur sognando, non ne hanno consapevolezza.
Occorre tener presente che il dioptasio favorisce il sogno rendendolo più vivido e intenso, ma non più piacevole, almeno in tempi brevi. Quindi in persone che hanno spesso incubi può produrre un aumento di questi ultimi. D’altro canto, sul lungo periodo, esso lenisce la psiche e quindi successivamente tende anche (lentamente) a rendere i sogni più positivi.
Il dioptasio ha una benefica influenza sul fegato e una blanda azione analgesica, contribuendo a ridurre i dolori e particolarmente le diverse forme di mal di testa.
USO IN CRISTALLOTERAPIA
Si tratta di una pietra poco utilizzata in cristalloterapia per via di un insieme di fattori che includono il costo, la delicatezza e le forme in cui si presenta. Tuttavia le altre pietre che hanno effetti simili sono a loro volta scarsamente fruibili e quindi, in certi casi, esso va comunque preso in considerazione.
è praticamente impossibile trovare del dioptasio puro burattato. Quando è burattato, esso costituisce una delle componenti di un materiale (un insieme di minerali) il cui nome commerciale è Quantum Quattro. Vi sconsiglio di acquistarlo in quanto il Quantum Quattro è in un certo senso una truffa: un modo per sfruttare e vendere frammenti di dioptasio a volte quasi inesistenti invece che scartarli. Nel Quantum Quattro il dioptasio è associato con un gruppo di altri minerali e, di fatto, può essere così scarso da risultare irrilevante o addirittura del tutto assente.
La soluzione migliore consiste nel portare con sè (eventualmente montato in argento) un frammento grezzo di matrice con sopra alcuni cristalli.
PURIFICAZIONE
Come sempre non occorrono forme di purificazione, pulizia energetica o ricarica. Queste pratiche, che vanno sempre considerate inutili, nel caso di una pietra così delicata sarebbero facilmente anche nocive.
MANUTENZIONE
In genere si può usare un getto non troppo forte di acqua fredda e/o un pennellino morbido. Si può anche usare aria compressa (anche in questo caso avendo cura che il getto non sia troppo violento). La pulizia fisica risulta più facile per le pietre burattate. In quel caso si possono usare acqua getti d’acqua o aria più intensi, alcol ed eventualmente anche strofinare leggermente con un panno morbido, dopo aver avuto cura di rimuovere la polvere con un pennellino. Da un articolo di Beda che ringrazio di CUORE.