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Idrolati

Cos’è un idrolato

Sono acque distillate vegetali (Aquae distillatae ex plantis).

Gli idrolati si ottengono tramite distillazione in corrente di vapore di varie parti di piante aromatiche. Sono costituiti dalla fase acquosa ricondensata e separata dall’olio essenziale, ove presente.

A lungo erroneamente considerati un residuo del processo di distillazione, gli idrolati hanno riguadagnato la loro reputazione in tutti i tipi di trattamenti cosmetici.

Non confondere idrolati e acque aromatizzate vegetali

Le acque aromatizzate sono ottenute da aromi di origine vegetale, mediante dissoluzione in acqua purificata o mediante distillazione in corrente di vapore seguita da decantazione e filtrazione. Si tratta effettivamente di prodotti distinti, anche perché le tecniche per ottenerli sono molto diverse.

Gli ambiti di utilizzo degli idrolati

Data la minore concentrazione di biochimica negli idrolati, non possiamo aspettarci le stesse virtù “molecolari” degli oli essenziali. Gli idrolati non hanno mai preteso di competere efficacemente con i farmaci sintetici, al contrario degli oli essenziali. Tuttavia, sono di grande interesse per la pelle e le sue mucose.

Oltre a questa indicazione di massima, devono essere preferiti per tutte le irrigazioni delle mucose: collirio, collutorio, irrigazione vaginale…

Poiché la prevenzione è l’approccio migliore per rimanere in buona salute, l’assunzione in per via orale degli idrolati può anche essere utile per drenare gli emuntori, in virtù delle loro azioni fisiologiche e metaboliche.

Produzione degli idrolati

Tutti gli oli essenziali chemiotipizzati e gli idrolati provengono dalla distillazione in corrente di vapore di organi di piante aromatiche raccolti in un momento specifico del loro ciclo vegetativo. Qualsiasi prodotto ottenuto con mezzi diversi dalla distillazione non può essere chiamato idrolato.

Il raccoglitore distillatore deve rispettare scrupolosamente le specifiche date per la corretta produzione di un idrolato e tutta la pulizia necessaria per questi prodotti acquosi che, dal punto di vista batteriologico, sono fragili.

Durante il processo di distillazione in corrente di vapore, gli idrolati vengono solitamente raccolti per un’ora in modo che la ricchezza dell’idrolato fornisca fragranze e caratteristiche significative della pianta aromatica distillata. Alcuni, spinti dal desiderio di raggiungere una redditività estrema, raccolgono volumi di acqua di distillazione per periodi molto più lunghi (da 3 a 4 ore), ma il prodotto non avrà lo stesso interesse a livello curativo perché la sua efficacia sarà molto scarsa rispetto a quella offerta da un idrolato autentico e concentrato.

A differenza degli oli essenziali ottenuti con lo stesso processo di estrazione, gli idrolati contengono, oltre alle molecole aromatiche e terpeniche, altre molecole di diversa natura. Questo perché il vapore acqueo estrae altri ingredienti attivi che, essendo idrofili, si trovano nell’idrolato. La sua composizione è quindi particolare e unica.

Preso dal sito: https://www.pranarom.it/content/18-idrolati

dove potrai trovare ulteriori info.

Ringraziamo tanto Pranarom

(Commenting: OFF)

“PERCHÉ LE DIETE NON FUNZIONANO?”

Perché le cosiddette “diete” non funzionano, se non nel breve periodo?
Perché es-cludono il piacere, anziché in-cluderlo.
Il piacere è una delle quattro emozioni di base con cui ogni essere umano nasce, insieme a paura, dolore e rancore.
Nessuno, per quanto abile in capriole e salti carpiati di tipo mentale, può sfuggirle od evitarle.
Esse sono emozioni biologico-viscerali che il vivente umano condivide anche con i mammiferi.
Si è mai visto un cane o un gatto evitare un alimento particolarmente gustoso, grasso e calorico perché qualche presunto esperto titolato con camice bianco gli ha sentenziato che è a rischio cardiovascolare?
L’evitare nella quotidianità il piacere (non solo nel cibo ..) costringe l’intero asse cervello/psiche/tessuti/organi a rispondere sincronicamente a quello spiazzamento con altri automatismi quali, ad esempio, l’iniziare a dipendere da altre sostanze (come sigarette e così via ..) per compensare l’es-clusione del piacere alimentare.
A sua volta ed a livello ancor più viscerale e profondo, l’origine causale di ogni forma di dipendenza è riconducibile alla relazione “congelata” con il padre, cui non si è potuto o voluto accedere.
Pertanto, alla luce di quanto fin qui esposto, si rivelerebbe sensata la seguente proporzione:
il cibo sta alla madre, come il piacere sta al padre.
Chi ci ha creati e concepiti?
La madre ed il padre.
Sarebbe stato possibile venire al mondo senza uno dei due?
E, dunque, quale senso avrebbe costringersi a sciogliere e separare l’accoppiata vincente cibo~piacere (cui può tranquillamente essere aggiunto il sesso), cosa bio-logicamente ben diversa dal dipendere da essi?
“Nella mia quotidianità, quale e quanto spazio riservo (se lo riservo ..) al piacere del cibo ed al piacere in generale?”
Una risposta, la più possibile sincera a questa domanda, mostrerà il proprio posizionamento rispetto al binomio archetipico madre/padre.
Con il padre nel cuore, la vita è di per se stessa piacere e godimento.
Auguro una piacevole sperimentazione.
Con affetto e gratitudine,
Dott. Giuliano Santucci
Di +
https://www.facebook.com/events/1316067855920161
(Commenting: OFF)