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Persona e benessere  santalum-album-26 Il SandaloIl Sandalo (Santalum album L.), sinonimo Sandalo citrino, è una pianta tropicale della famiglia delle Santalaceae. E’ un albero sempreverde, che può raggiungere i 10 metri di altezza e che colpisce per la bellezza dei suoi fiori e per il profumo del suo legno. E’ originario dell’India meridionale, dove cresce spontaneo, ma attualmente viene ampiamente coltivato in diversi Paesi, con clima umido, piovoso (tra 500 e 3000 mm annuali) e una temperatura compresa fra i 0 e 38 °C.
Possiede foglie carnose, intere e opposte; produce piccoli fiori dai quali derivano frutti carnosi (drupe) a calice persistente, con un solo seme.

Il Sandalo vive in associazione simbiotica (semi parassitica) con numerose altre specie vegetali alle quali sottrae (senza peraltro danneggiarle eccessivamente) acqua, fosforo, azoto, potassio e altri sali minerali. La colonizzazione avviene per mezzo di austori, che penetrano nelle cellule radicali delle piante ospitanti (l’austorio è una estroflessione simile ad un filamento che penetra nelle radici di una pianta ospitante succhiando sostanze utili al metabolismo della pianta parassitante).

La parte centrale del tronco del sandalo (duramen in botanica – heartwood in inglese) è di colore chiaro, da ciò deriva l’epiteto album (bianco in latino) e contiene un olio essenziale di elevato valore economico.
Per estrarre l’olio essenziale, dapprima viene isolato il duramen dal resto del tronco, questo poi viene ridotto a scaglie e immediatamente portato alla distillazione.
L’olio essenziale di sandalo, in Asia, nella medicina ayurvedica, viene utilizzato come astringente, diuretico e contro le cistiti. Una volta, contro la gonorrea, veniva impiegata anche la polvere del legno. Attualmente, in Occidente, l’olio essenziale del sandalo viene impiegato in aromaterapia per le sue proprietà antibatteriche, antivirali e antimicotiche e per le sue azioni sedative, antidepressive e afrodisiache. Trova anche impiego nella formulazione di prodotti per l’igiene, la pulizia (prodotti dermopurificanti) e per il massaggio del corpo.

L’elevato valore commerciale del legno di sandalo, dovuto all’alto prezzo dell’olio essenziale in esso contenuto, ha causato in passato, un eccessivo taglio delle piante che ha portato sull’orlo dell’estinzione la popolazione delle piante selvatiche: per questo, oggi, la maggior parte della materia prima per l’estrazione dell’olio essenziale proviene da coltivazioni controllate, avviate nelle varie parti del mondo particolarmente vocate a tale tipo di pianta.
Anche il taglio delle piante selvatiche è finalizzato alla pulizia, potatura e salvaguardia delle piante più grandi e preziose.
Recentemente sono state messe in evidenza le potenzialità anti iperglicemiche e antiossidanti, nonchè alcuni effetti anti-cancro dell’olio essenziale del sandalo e dell’alfa-santalolo, suo principale componente.

Articolo scritto dal biologo Dott. Gerardo D’Acunto per la rivista L’Aromatario (n. 23 autunno 2016)

BIBLIOGRAFIA:
Le piante medicinali, Roberto Michele Suozzi,
Newton e Compton, Roma, 1994

Aromaterapia, Sheila Lavery,
Gruppo Editoriale Armenia, Milano, 1997

Indian Sandalwood Plantations in Australia,
Tropical Forest Services (TFS) Ltd.

LA CRISTALLIZZAZIONE SENSIBILE DELL’OLIO ESSENZIALE DI SANDALO
UNA VALUTAZIONE VISIVA DELL’EQUILIBRIO E DELLA FORZA DEGLI OLI ESSENZIALI DI QUALITA’

La Cristallizzazione Sensibile è un metodo diagnostico che risale alle indicazioni di Rudolf Steiner e alle elaborazioni di E. Pfeiffer negli anni 1920 – 30. Studia le variazioni morfologiche dei cristalli CuCl2.2H2O indotte dall’aggiunta di estratti organici.

La cristallizzazione sensibile permette una valutazione visiva, globale qualitativa dello stato e dell’equilibrio energetico della sostanza anzalizzata.

Qui sono stati analizzati due oli essenziali di Sandalo, uno di provenienza agricola convenzionale e l’altro proveniente da coltivazione Spontanea.

Persona e benessere  P_20161130_125457-500x281 Il Sandalo

Fig. 1 – SANDALO Convenzionale
Un aspetto di notevole importanza è la “tridimensionalità” della figura, qui molto accentuata. C’è qualche perdita, invece, nella mobilità e nello stesso numero delle ramificazioni, specie di quelle secondarie. L’olio essenziale imprime comunque un suo proprio carattere, deciso e determinato.

Fig. 2 – SANDALO Spontaneo
Gli stessi valori si ritrovano nella cristallizzazione dell’essenza “Spontanea” ma esaltati e perfezionati. In più si nota una vera moltiplicazione delle diramazioni, di primo e secondo grado, che riacquistano agilità di movimento e morbidità di tratto. E’ importante evidenziare la conformazione assunta dal nucleo centrale della figura: la tipica – e perfetta – forma “foglia” cioè la massima espressione dell’eterico. Il tutto a dimostrare una netta, importante e migliore qualità di questa essenza rispetto alla prima. In conclusione, il test di cristallizzazione sensibile dimostra che il campione di Olio Essenziale di Sandalo Spontaneo ha dato un’immagine di cristallizzazione che ne testimonia un’armonia e una vitalità chiaramente superiori a quelle del testimone “Convenzionale”. Il prodotto risulta di qualità medio-alta.

Maurizio Peruzzi L’esaminatore per la rivista L’Aromatario (n. 23 autunno 2016)
http://www.cristallizzazionesensibile.it

I NOSTRI PRODOTTI A BASE DI SANDALO:
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Cristalloterapia  dioptasio-2481d9b6-eb18-4319-96fd-963aafbc5074-500x304 DioptasioMi sono accorto proprio ieri, con un certo stupore, che non tutti sanno cosa è il dioptasio. Beh, naturalmente è comprensibile che il dioptasio non sia famoso come la Tour Eiffel o la mortadella di Bologna, non di meno, trattandosi di un materiale la cui bellezza è vistosa e straordinaria, mi pareva che non si potesse non conoscerlo.
Cominciamo a dire che si tratta di un minerale di un verde intensissimo e abbastanza scuro, con una nota di blu. Lucentezza vivacissima e grassa, abito cristallino quasi sempre piuttosto semplice e perfettamente formato.
è estremamente delicato. Si graffia e si rompe anche solo guardandolo, se non si usano degli occhiali scuri. Il formarsi di micrograffi gli fa perdere lucentezza e ne spegne irreparabilmente il fascino. Non è quindi un materiale adatto per la gioielleria. Eppure la straordinaria bellezza costituisce sempre una grande tentazione per chi crea gioielli e, di tanto in tanto, qualcuno prova a montare piccoli pezzi di dioptasio grezzo. Può essere usato in cristalloterapia, ammesso che se ne trovi un pezzo adatto per dimensioni e robustezza.E’ una pietra orientata all’integrità del sè. Aiuta a vedere se stessi e le proprie qualità nella giusta luce, senza eccessi di orgoglio, ma anche senza sensi di colpa ed esagerate autocritiche. Contribuisce a smussare il rapporto con la propria sofferenza, favorendo il perdono nei confronti degli altri, ma anche di noi stessi. Aiuta a guarire le ferite della psiche.
Come effetto minore stimola la fantasia, l’immaginazione, la creatività e il sogno sostenendo la speranza. Gli effetti sul sogno, come capita anche con altri cristalli, si verificano sempre, ma si manifestano concretamente solo nelle persone che poi, al mattino, ricordano i loro sogni, dato che le altre, pur sognando, non ne hanno consapevolezza.
Occorre tener presente che il dioptasio favorisce il sogno rendendolo più vivido e intenso, ma non più piacevole, almeno in tempi brevi. Quindi in persone che hanno spesso incubi può produrre un aumento di questi ultimi. D’altro canto, sul lungo periodo, esso lenisce la psiche e quindi successivamente tende anche (lentamente) a rendere i sogni più positivi.
Il dioptasio ha una benefica influenza sul fegato e una blanda azione analgesica, contribuendo a ridurre i dolori e particolarmente le diverse forme di mal di testa.

USO IN CRISTALLOTERAPIA
Si tratta di una pietra poco utilizzata in cristalloterapia per via di un insieme di fattori che includono il costo, la delicatezza e le forme in cui si presenta. Tuttavia le altre pietre che hanno effetti simili sono a loro volta scarsamente fruibili e quindi, in certi casi, esso va comunque preso in considerazione.
è praticamente impossibile trovare del dioptasio puro burattato. Quando è burattato, esso costituisce una delle componenti di un materiale (un insieme di minerali) il cui nome commerciale è Quantum Quattro. Vi sconsiglio di acquistarlo in quanto il Quantum Quattro è in un certo senso una truffa: un modo per sfruttare e vendere frammenti di dioptasio a volte quasi inesistenti invece che scartarli. Nel Quantum Quattro il dioptasio è associato con un gruppo di altri minerali e, di fatto, può essere così scarso da risultare irrilevante o addirittura del tutto assente.
La soluzione migliore consiste nel portare con sè (eventualmente montato in argento) un frammento grezzo di matrice con sopra alcuni cristalli.

PURIFICAZIONE
Come sempre non occorrono forme di purificazione, pulizia energetica o ricarica. Queste pratiche, che vanno sempre considerate inutili, nel caso di una pietra così delicata sarebbero facilmente anche nocive.

MANUTENZIONE
In genere si può usare un getto non troppo forte di acqua fredda e/o un pennellino morbido. Si può anche usare aria compressa (anche in questo caso avendo cura che il getto non sia troppo violento). La pulizia fisica risulta più facile per le pietre burattate. In quel caso si possono usare acqua getti d’acqua o aria più intensi, alcol ed eventualmente anche strofinare leggermente con un panno morbido, dopo aver avuto cura di rimuovere la polvere con un pennellino. Da un articolo di Beda che ringrazio di CUORE.

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